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Valorizzare il lavoro femminile: intervista a Nunzio Lella

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Riportiamo l’intervista rilasciata dal nostro Chief Training Officer, Nunzio Lella, alla rivista Persone&Conoscenze che questo mese dedica la storia di copertina al ruolo degli HR Manager nella valorizzazione del lavoro femminile. Di seguito il testo.

Meno alibi, più dialogo: è responsabilità di uomini e donne. Secondo il parere di Nunzio Lella, Responsabile della formazione di Solyda, “le aziende non valorizzano le donne e il lavoro femminile perché spesso la visione è prettamente maschile, dunque non si crea la giusta empatia che permette a un uomo di calarsi nei panni della collega. A volte poi, anche lo stesso pulpito dal quale vengono gli input di sensibilizzazione al tema è maschile, con effetti altrettanto improduttivi, poiché le donne finiscono per non recepirli e opporvisi”. È dunque responsabilità di entrambi, uomini e donne, la creazione di condizioni di inclusione. “In Solyda abbiamo un 25% di donne in azienda, di cui il 10% in posizioni apicali… Ancora troppo poche”, lamenta Lella. “Avere più donne in posizioni chiave deve essere un obiettivo. Se in poche fanno carriera forse è perché vedono
poche che guidano. Si tratta dei neuroni specchio o, più semplicemente, di mancanza di modelli di riferimento”. Poche donne mettono a disposizione la loro expertise con gli uomini, non condividono conoscenza, finendo per giocare sulla difensiva e adottando come alibi il fatto di essere mogli o madri. In questo modo è altrettanto difficile per un uomo entrare in sintonia. “Sono atteggiamenti questi –continua Lella– che fanno male all’organizzazione tutta. Per cercare di porvi rimedio stiamo organizzando un roadshow in 6 tappe rivolto alle donne, anche clienti; un seminario per confrontarsi come professioniste, per vedere il mondo in modo diverso e portare maturità”. È, a detta di Lella, “un upgrade culturale necessario”, che la direzione del personale può aiutare a far accadere. Come? Con iniziative formative e di sensibilizzazione. Investendo tempo ed energie per far crescere le persone. Dando loro strumenti pratici per gestire l’attività lavorativa conciliandola con le esigenze personali. Amplificando le occasioni di confronto e ampliando le aree di intervento diventa possibile misurarsi con realtà differenti, che possono avere una influenza positiva sull’agire quotidiano. Un esempio è il progetto che in Solyda si è concretizzato grazie alla collaborazione con Tiziana Bernardi, ambasciatrice del Monastero di Mvimwa in Tanzania. Il Monastero rappresenta una straordinaria opportunità di crescita, una risorsa strategica per attivare un sogno collettivo: le competenze e capacità vengono convogliate per realizzare progetti complessi e innescare meccanismi virtuosi di crescita. “Avviare progetti di collaborazione integrata –racconta Lella– obbliga le persone a ragionare in un’ottica di bene comune. Per questa ragione Solyda ha ‘adottato’ il progetto Mwimwa: con il supporto di Tiziana è stato creato un blog, un luogo in cui le donne mettono a disposizione di altre donne le loro esperienze. Uno spazio generativo potente, che obbliga le persone a uscire dalla propria individualità e a ragionare in termini collettivi”. Dal termine Ubuntu: “io sono perché noi siamo”. Grazie anche a questa iniziativa le donne di Solyda stanno acquisendo sempre più consapevolezza e tutta l’organizzazione ne sta raccogliendo i benefici.

Per accedere alla versione integrale della storia di copertina di Persone&Conoscenze clicca il link: NunzioLella_P&C_110_Storia di copertina_HR


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